Teatro Galli celebrazioni in ricordo delle vittime della Shoah

Questa mattina, nonostante il momento delicato per la situazione di crisi del governo, ho partecipato insieme al mio collega, senatore Marco Croatti, al Teatro Galli, alle celebrazioni in ricordo delle vittime della Shoah.

Una presenza doverosa, legata ai valori della nostra democrazia. Tutti noi facciamo parte della memoria collettiva, è importante tenerlo sempre bene a mente.

Rimini Città della Memoria 2021 significa continuare a mantenere una sensibilità duratura per la nostra città, soprattutto nei confronti dei più giovani che, oltre a non aver vissuto quel periodo storico, avranno sempre meno occasioni di confronto diretto con chi invece ne ha fatto parte e ne ha sofferto.

La responsabilità della memoria ricade, anno dopo anno, sempre più sulle istituzioni che devono mostrarsi all’altezza dei valori importanti da trasmettere.

Ricordare oggi, significa salvaguardare il nostro domani da chi sceglie di rinunciare ai principi di convivenza e confronto leali, al solo scopo di guadagnare facili consensi.

Alimentare il conflitto sociale sulla base di ragionamenti incompleti, promuovendo l’intolleranza, è deprecabile e rischioso: ne è una prova la necessità di aver dovuto mettere sotto scorta, più di un anno fa, Liliana Segre, una donna straordinaria, che ha rischiato nuovamente l’incolumità per portare a noi la sua preziosa testimonianza.

Durante l’iniziativa di questa mattina, sono state consegnate le medaglie d’onore ai familiari dei deportati nei campi di concentramento.

Si è trattato di un gesto doveroso, minimo rispetto a ciò che è avvenuto durante la guerra e alle sofferenze subìte.

Grazie al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha disposto la consegna delle onorificenze.

Una cerimonia impeccabile, organizzata dal Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza, in cui hanno partecipato le rappresentanze del mondo ebraico, i familiari delle vittime, l'associazione nazionale ex internati di Rimini, il prefetto Alessandra Camporota, ora Direttore Centrale degli Affari dei Culti presso il Ministero dell'Interno, tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine del nostro territorio ed i Sindaci di Rimini, Morciano di Romagna e Misano.

Perché il ricordo di quegli anni non venga mai abbandonato